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Percorso di consulenza finanziaria indipendente per gli investimenti

Le cinque tappe indispensabili da percorrere con il consulente indipendente per arrivare alla definizione dell’asset allocation personalizzata

Data di pubblicazione

11 Dicembre 2020

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Tempo di lettura

8 min

Esempio di percorso da seguire per la consulenza indipendente finaziaria

Come mi è capitato di dire tante volte, i motivi per scegliere un consulente finanziario indipendente rispetto a un operatore del risparmio gestito o a un ex promotore finanziario sono molti. Mancanza di conflitto di interesse, retribuzione esclusivamente a parcella, assenza di commissioni nascoste e tutti quelli che trovi elencati nell’articolo Identikit di un consulente finanziario indipendente.

Tra questi, uno non meno importante è la possibilità di costruire un percorso di consulenza finanziaria indipendente personalizzato.

A differenza di quanto spesso succede con gli intermediari del mondo del risparmio gestito, un consulente indipendente come me non ha legami con nessun ente e non percepisce retrocessioni o provvigioni, dunque non è vincolato a suggerire strumenti sulla base di logiche legate al budget aziendale o a pressioni commerciali.

Al contrario, è libero di consigliare come distribuire il capitale che gli viene affidato sotto consulenza valutando tutte le categorie di strumenti a disposizione, senza nessun vincolo e a seconda di quelle che ritiene più idonee per raggiungere l’obiettivo finanziario prefissato insieme al cliente stesso.

Certo, definire un’asset allocation personalizzata non è un processo immediato. Si tratta di un’operazione che necessita di tempo e di metodo per essere portata a termine e, in ogni caso, non esiste un iter preconfezionato per strutturarla.

Ogni professionista mette a punto il proprio, mescolando elementi di analisi e di pianificazione a quelli di vera e propria allocazione.

Qui ti illustro il processo che seguo io quando mi ritrovo a fornire un servizio di consulenza finanziaria in materia di investimenti, in modo che per te sia più semplice figurarti le tappe principali che dovrai affrontare, nel caso decidessi di intraprendere un percorso simile.

Percorso consulenziale

Per costruire un’asset allocation personalizzata ho bisogno innanzitutto di indagare in profondità le esigenze finanziarie e personali della persona, valutare il suo quadro patrimoniale e, di conseguenza, proporre eventuali modifiche compatibili con i tempi di realizzazione degli obiettivi concordati e con il suo profilo di rischio.

Sulla base di questi presupposti, quindi, il mio iter di consulenza per gli investimenti si articola in cinque fasi essenziali:

  • fase 1 – analisi della posizione in essere o pre-analisi
  • fase 2 – nuovo progetto di investimento
  • fase 3 – definizione asset allocation
  • fase 4 – implementazione del progetto di investimento
  • fase 5 – monitoraggio nel tempo

Vediamoli meglio, uno ad uno.

Fase 1 – Analisi della posizione in essere o Pre-analisi

Quando incontro un nuovo cliente, effettuo innanzitutto un’analisi della distribuzione del suo patrimonio

Questo primo step mi aiuta a conoscere qualcosa in più riguardo alla persona che ho davanti, oltre a permettermi di valutare lo stato dell’arte e la bontà degli investimenti già intrapresi (a volte capita che qualcuno bussi alla mia porta con molta liquidità ferma in attesa di essere investita, ma più frequentemente, appunto, ha già mosso qualche passo da solo).

La pre-analisi è un momento fondamentale anche per il cliente stesso, che prende coscienza di dove e come è allocato il suo patrimonio, dei costi nascosti che sta pagando  (la cosiddetta “parcella occulta”)  e del profilo di rischio realmente implementato, spesso di molto superiore rispetto a quello a cui effettivamente dovrebbe essere esposto, per via delle interferenze commerciali che la presenza del conflitto di interessi con il risparmio gestito implica (di solito vengono proposti strumenti a più alto rischio in quanto presentano strutture commissionali più elevate).
L’analisi della posizione in essere è, quindi, un processo indipendente con cui l’investitore acquisisce piena consapevolezza di come è realmente gestito e distribuito il suo patrimonio, in modo tale da poter prendere decisioni finanziarie efficaci e in linea con le proprie esigenze.

Questo studio preliminare, inoltre, aiuta me e lui a definire come aggiustare la posizione corrente in funzione del nuovo progetto di investimento.

Fase 2 – Nuovo progetto di investimento

Conclusa la pre-analisi,  è tempo di gettare le basi del nuovo progetto di investimento. Attraverso un dialogo continuo e diretto con l’investitore, metto quindi a fuoco:

  •  i suoi obiettivi di vita. Da notare il “di vita” e non “di rendimento”, dato che sono i primi a determinare i secondi e non viceversa. Prima di sapere quali sono i traguardi finanziari che una persona vuole raggiungere, infatti, è importante che io conosca quali sono i suoi propositi personali. Solo così possiamo costruire insieme i cambiamenti di cui necessita per dare una svolta alla sua quotidianità in modo positivo.
  • l’orizzonte temporale. Ovvero il lasso di tempo entro cui ritengo che sia indispensabile continuare a investire per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati durante la fase precedente.
  • il profilo di rischio. Cioè il livello di oscillazione massima del valore dei propri investimenti che il cliente è disposto ad accettare per ottenere il risultato prestabilito.

Fase 3 – Definizione asset allocation

Terminata la predisposizione del progetto, finalmente passo alla definizione dell’asset allocation, distribuendo il capitale su uno o più portafogli di investimento. Ognuno di questi può contenere singoli strumenti finanziari oppure strumenti finanziari e liquidità, secondo gli obiettivi di vita, l’orizzonte temporale e il profilo di rischio che il cliente ha messo sul tavolo nella definizione del progetto di investimento.

Come vedi, è la natura del progetto che determina quella dell’asset allocation e la conseguente quota di strumenti finanziari impiegati.

Una persona che, per esempio, ha scelto un profilo di rischio elevato e ha davanti a sé un orizzonte temporale lungo, potrebbe preferire un’asset allocation con strumenti predisposti in maniera sostanziale alla crescita.

Una che, invece, dispone di un lasso di tempo inferiore e di un profilo di rischio più contenuto, potrebbe aver bisogno di un portafoglio composto prevalentemente da strumenti finalizzati alla protezione e difesa del capitale.

Il punto è che però potrebbe anche essere vero il contrario, in quanto la definizione del profilo di rischio non è un processo che si svolge scegliendo un numero da una tabella predefinita o solamente compilando (quando lo si compila…) il questionario Mifid, ma è dato da un insieme di fattori, di cui quelli psicologici hanno spesso la prevalenza su quelli più razionali.

Ecco perchè si tratta di un processo che deve essere affrontato con calma, precisione e in modo personalizzato.

Proprio perchè sono consapevole che la parte emotiva è prevalente nella gestione dei propri soldi, in questa fase, accanto al portafoglio di investimento, consegno sempre anche l’investment policy

Si tratta di un documento fondamentale, il quale contiene una strategia preventiva che istituisce le regole comportamentali da adottare, per gestire qualunque scenario di mercato possa verificarsi dal momento dell’investimento in avanti. Questo strumento è imprescindibile per gestire l’indeterminato in modo consapevole e sereno e per non doversi ritrovare a fronteggiare mai veri imprevisti. È una mappa di orientamento. Un paracadute che permette di entrare sul mercato, senza aver paura di cadere nel vuoto e di schiantarsi a terra.

Bisogna sempre tenere a mente, infatti, che la riuscita di un progetto di investimento è determinata fondamentalmente da due fattori:

1. La fase di preparazione di un progetto di investimento. 
2. Come effettivamente gestisco il mio portafoglio nel corso del tempo, sulla base di ciò che accade sui mercati.

Come vedi non si parla di selezione dei migliori strumenti finanziari che, a conti fatti, hanno un ruolo secondario.

Se ti vuoi portare a casa qualcosa da questo articolo segnati questa frase:

Puoi avere degli ottimi strumenti finanziari, ma se non hai impostato nessuna strategia e metodologia di investimento, non otterrai nessun risultato.
Se invece hai degli strumenti finanziari mediocri, ma un’ottima strategia e metodologia di investimento, allora raccoglierai grandi rendimenti.

Ovviamente, già che ci siamo, sarebbe meglio riuscire a combinare strumenti efficienti con strategia e metodologia di alto livello.

Per avere successo c’è sempre bisogno di competenza e lungimiranza strategica in egual misura.

Fase 4 – Implementazione del progetto di investimento

Quando ormai la strategia è apparecchiata, non resta che disporre le carte in tavola. 

Perciò, dopo aver condiviso gli obiettivi e il progetto, invio al cliente l’elenco degli strumenti finanziari prescelti e le indicazioni propedeutiche all’acquisto sotto forma di documento ufficiale (raccomandazione). 

La parte di implementazione viene normalmente svolta in modo autonomo dal cliente, anche se rimango sempre a disposizione, nel caso gli occorresse assistenza e supporto, anche nel doversi interfacciare direttamente con il proprio intermediario finanziario.

Fase 5 – Monitoraggio nel tempo

Una volta che il progetto è avviato, non resta che monitorarne continuativamente la salute rispetto all’andamento dei mercati, per valutare se vi è necessità di apporre aggiustamenti.

Eventualità che solitamente diventa indispensabile nel momento in cui si concretizza uno degli scenari ipotizzati nella investment policy, oppure quando cambiano le variabili del progetto di investimento stesso.

Cioè quando il cliente modifica uno dei propri obiettivi di vita o decide di passare a un profilo di rischio diverso o, ancora, l’orizzonte temporale che ha a disposizione per ottenere risultati aumenta o si riduce.
In questo caso si condivide l’intervento di “ribilanciamento” dell’asset allocation e si ripete il processo di implementazione, con una nuova raccomandazione ufficiale.

Conclusioni

Con il monitoraggio termina la presentazione del mio iter. Spero che questa rapida panoramica ti abbia aiutato ad avere una visione più completa dei principali step di un percorso di consulenza finanziaria personalizzata per gli investimenti e di ciò che posso fare per te.

Considera che a me piace lavorare con persone che vogliono fare un salto di qualità e sono interessate ad affrontare questo percorso con metodo e strategia.

Nel caso avessi ancora domande o fossi interessato a lavorare con me al tuo personale progetto di investimento, puoi contattarmi direttamente da questo form. Sarò felice di rispondere alle tue perplessità o di fissare con te un primo confronto conoscitivo.

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