Scroll top

MB Podcast Ep.0: Il mio percorso formativo e professionale

Chi sono, qual è stato il mio percorso formativo e professionale e perchè dovresti seguire i miei progetti dedicati all’educazione finanziaria

Data di pubblicazione

08 Dicembre 2020

Fai una domanda

Ascolta “Ep.0: Perchè devi ascoltare questo Podcast” su Spreaker.

Se non puoi ascoltare questo podcast o preferisci leggere gli argomenti trattati voglio offrirti la trascrizione completa della puntata:

Introduzione

“Voglio darti un sincero benvenuto e prendermi questo Episodio 0 per raccontarti chi sono, perché ho deciso di lanciare questo podcast e quali sono i temi che affronteremo nel corso dei vari episodi.
Ecco, vorrei partire raccontando chi sono e qual è stato il percorso che mi ha portato qui oggi, in quanto ritengo che sia fondamentale per capire qual è la mia scala di valori, quali sono le mie idee e cosa muove le mie scelte e le mie azioni.

Il mio percorso formativo

Tra studio e lavoro, mi occupo di economia e finanza da ormai oltre 15 anni. All’università ho scelto di studiare economia perché ho sempre pensato che se fossi stato in grado di capire come funzionava il denaro e i suoi movimenti, avrei compreso la vera natura delle persone. 
Di fatto, le scelte economiche che svolgiamo quotidianamente raccontano una storia, la nostra storia, perché lasciano una traccia che spiega meglio di qualsiasi altra cosa le nostre scelte di vita. Come decido di spendere ed utilizzare i miei soldi dice esattamente che tipo di persona sono, quali sono le mie priorità e quali sono i miei veri obiettivi.

Infatti, imparare ad analizzare i movimenti dei mercati, i flussi di capitale e tutti i vari aspetti di educazione finanziaria mi ha aiutato ad avere un osservatorio speciale sul mondo e sulle sue dinamiche sociali, oltre che economiche.

L’altro motivo per cui ho scelto di studiare economia all’università è perché credo fortemente che il denaro e la finanza possano avere un ruolo di fortissima importanza per dare, da un lato sicurezza e serenità e, dall’altro, il potere della scelta.

Se io ho il controllo del mio denaro e delle mie finanze, posso raggiungere agevolmente i miei obiettivi di vita, per cui i soldi diventano un mezzo per raggiungere un fine più grande, e non il contrario.

Ed è per questo motivo che ho poi deciso di scrivere una tesi di laurea sul ruolo che la consulenza finanziaria indipendente può avere per agevolare questo percorso di educazione finanziaria che restituisca un vero controllo alle persone. 

Mentre scrivevo la mia tesi di laurea la consulenza indipendente era agli albori e non la conosceva praticamente nessuno. Si parlava dell’istituzione dell’albo unico, ma poi ogni anno la cosa veniva rimandata. Io stesso, come tanti altri, sono stato un po’ costretto a fare altre esperienze, in attesa che la consulenza indipendente venisse ufficialmente riconosciuta a livello nazionale. In realtà, oggi che è passato oltre un decennio, le cose non sono poi cambiate così tanto (sono ancora poche le persone che sanno dell’esistenza della consulenza finanziaria indipendente e ancora meno quelle che hanno compreso di cosa si tratta e di come possa essere di aiuto ad uscire dalla morsa del mondo del risparmio gestito), ma abbiamo fatto indubbiamente alcuni decisi passi in avanti.

Il mio percorso professionale

Tornando al mio percorso, mi ricordo che già ai tempi dell’università volevo promuovere un progetto personale di educazione finanziaria, anche se non avevo bene idea di come farlo. Per cui le radici di ciò che ho costruito oggi vengono da lontano e sono diversi anni che porto avanti questo obiettivo. Del resto il mio segno zodiacale è l’ariete, perciò caratterialmente mi porto dietro una discreta dose di testardaggine, una caratteristica che in questo mondo è abbastanza necessaria per poter emergere.

Subito dopo la laurea, mentre facevo le prime esperienze nel mondo del lavoro cercando uno sbocco che rispondesse alla mia esigenza di poter avere un impatto nella vita delle persone attraverso un utilizzo corretto ed equilibrato del denaro, portavo avanti i primi rudimentali tentativi di promuovere le mie idee.

Il primo tentativo che ho fatto è stato insieme a due miei compagni di università, con cui avevamo deciso di lanciare, guarda caso, un blog di educazione finanziaria che si chiamava Hekademia. Mi ricordo che fui io a curare il sito, il logo, il nome…ed evidentemente questa cosa mi è rimasta dentro, perché me la sono portata dietro fino a quando ho poi aperto il mio blog personale, alcuni anni più tardi.

Ho imparato velocemente come a volte si fanno esperienze che sembrano non avere senso o che per qualsiasi motivo devono finire e in alcuni casi sembrano rappresentare dei fallimenti, anche se poi alcuni pezzi rimangono e diventano le basi per le esperienze future.

Se ci ripenso oggi posso serenamente dire che allora non avevo nessuna idea di quello che stavo facendo e di come si portava avanti un progetto del genere, che infatti naufragò dopo appena pochi mesi, ma già stavo scoprendo il legame forte con questo tema e segretamente cresceva quella che poi è diventata la mia missione personale, ovvero aiutare le persone a prendere il controllo del proprio denaro per poter effettuare scelte consapevoli per raggiungere i propri obiettivi di vita.

Ecco, come dicevo, prima ancora di laurearmi, stavo già lavorando. Prima di lasciare un contratto a tempo indeterminato per lanciare la mia professione di Consulente Indipendente e il mio progetto di Educazione Finanziaria ho fatto due esperienze lavorative. La prima esperienza l’ho fatta presso una società di consulenza finanziaria ed è durata appena un anno, principalmente perché avevo bisogno di scoprire altri ambiti e, tra le altre cose, ero estremamente curioso di vedere come funzionava un istituto bancario, dall’interno.

Ho pensato a lungo se fare o no questo passo ed entrare in banca, perché ammetto che avevo sensazioni contrastanti. Ero anche molto giovane e credo comunque all’inizio di una carriera professionale sia fondamentale fare esperienze diverse, anche per capire cosa piace e per che cosa si è portati, così come cosa non rientra tra le proprie corde. Per questo motivo ho poi deciso di entrare in banca, nello specifico nella divisione corporate, quella parte della banca dedicata alle aziende, che si occupa di offrire supporto, capitale e finanziamenti per l’attività d’impresa. La verità è che volevo lavorare con i privati, ma in quel momento non c’erano posizioni aperte, così ho accettato di entrare nella divisione corporate, con la speranza di fare poi il passaggio interno, cosa che poi non è mai avvenuta e salvo scoprire poco dopo il mio ingresso che questi sono passaggi estremamente difficili da fare all’interno di grandi organizzazioni, spesso per via di logiche e politiche interne. Devo dire che sono state tutte esperienze molto formative, e lo dico con cognizione di causa visto che in totale sono stati 6 anni di lavoro (uno presso la società di consulenza e 5 in banca), anche se mi è stato chiaro quasi immediatamente che non si trattava del tipo di lavoro adatto a me e al mio carattere.

In primo luogo perché io sono uno spirito libero ed indipendente che vuole autodeterminarsi ed essere il padrone del proprio destino. Non sono quindi adatto a ricoprire il ruolo del lavoratore dipendente e ho anzi bisogno di potermi alzare la mattina e sentire che decido io quali sono i miei obiettivi, i tempi e i modi con cui li porto avanti. Da questo punto di vista ho sempre sofferto il ruolo di subordinazione alle gerarchie aziendali, soprattutto quando mi è capitato di non stimare i miei capi e gli obiettivi che ci venivano imposti. In secondo luogo perché mi sono reso subito conto di non condividere al 100% l’approccio e la scala di valori di quel mondo. 

Ho avuto diversi momenti di difficoltà perché sapevo che andavo a lavorare con un grosso peso sullo stomaco e questo mi bloccava e mi impediva di crescere.

Il lancio del mio progetto

Sarò sempre grato alle persone che ho incontrato e con cui ho condiviso un pezzo importante del mio percorso, ma io dovevo assolutamente fare un’altra scelta, perciò nel 2016, di ritorno da una lunga esperienza all’estero di diversi mesi passati ad Hong Kong, mi sono licenziato dalla banca e ho aperto il mio blog personale.

Questo passo l’ho fatto in modo netto e deciso, ripartendo da zero e costruendo dalle fondamenta, mattone dopo mattone, tutto il mio progetto di educazione finanziaria.

Ricordo come se fosse ieri il primo lunedì di giugno del 2016, quando mi sono svegliato e cominciato la mia nuova vita. Avevo zero clienti, zero euro di fatturato, zero like, zero follower, zero tutto. Però avevo recuperato la cosa più importante in assoluto, la mia libertà. Ho acceso il computer, ho aperto un file word e ho cominciato a scrivere il primo articolo del mio nuovo blog.

Così è cominciata la mia storia.

Ho passato lunghi mesi a formarmi su più ambiti e settori, a volte molto distanti tra loro, anche se nella mia testa tutto era collegato da un filo logico che però vedevo soltanto io.

Non ti nego che all’inizio è stata dura e ho avuto più di un momento in cui ho pensato di non farcela. Quando parti completamente da zero hai di fronte 2 scenari: Puoi mollare ogni volta che ti scontri con le difficoltà immense che inevitabilmente ti ritrovi davanti e che non riesci a superare, oppure puoi lavorare duro per andare oltre gli ostacoli, affrontando i tuoi limiti, con la consapevolezza che i risultati importanti non arrivano mai nottetempo e questo è vero nella vita tanto quanto nel mondo degli investimenti. Pazienza, pianificazione, strategia, determinazione e resilienza sono alcuni dei valori che ho imparato ad integrare nella mia vita per poter portare avanti i miei progetti e i miei obiettivi.

L’iscrizione all’albo dei Consulenti Finanziari Indipendenti

Infatti, dopo alcuni anni di duro lavoro, l’iscrizione all’albo unico dei Consulenti Finanziari Indipendenti è arrivata ad ottobre 2019. Questo perché l’ufficializzazione in Italia dell’albo è arrivata a dicembre 2018 e il percorso di iscrizione ha necessitato di diversi mesi di preparazione, anche se sono comunque stato tra i pionieri di questo paese ad effettuarla e a svolgere questa professione per offrire tutte le informazioni e l’assistenza di cui le persone hanno bisogno per proteggere, gestire e investire al meglio i propri risparmi.

Ricordo ancora il giorno in cui ho fatto l’esame di iscrizione all’albo. Eravamo circa 300 persone e io ero l’unico che voleva iscriversi all’albo degli indipendenti, mentre tutti gli altri puntavano alla sezione degli ex-promotori finanziari. E infatti, appena fuori dalle porte della stanza dell’esame c’erano 5-6 recrutatori di banche che mi hanno letteralmente assalito, tutti insieme tra l’altro, pressandomi per sapere se ero interessato a fare domanda di lavoro presso di loro.

Io li guardavo incredulo di essere parte di questa scena e ricordo che gli dissi “no, grazie, non sono interessato”. Allora loro, presi in contropiede vedevo che non capivano cosa intendevo dire. Uno di questi mi si avvicina e mi dice, “scusa, ma se non lavori per una banca poi allora cosa fai?”. E io, sempre più incredulo gli rispondo “faccio il consulente indipendente”. Loro si guardano, fanno un sorrisino di complicità della serie “poveretto questo, ma dove pensa di andare” e mi dicono “ma guarda che da solo non ce la fai, non vai da nessuna parte”.

Allora l’ho guardato negli occhi e gli ho detto “grazie per il consiglio non richiesto, ma io la vedo diversamente” e me ne sono andato, consapevole che i grandi risultati non arrivano mai da scelte banali e che è necessaria una buona dose di coraggio per intraprendere i percorsi non ancora battuti ma in cui si crede fortemente.

A distanza di tempo, la soddisfazione più grande che ancora provo è legata al momento in cui le persone che seguo fanno lo scatto di consapevolezza e di comprensione sul modo corretto di gestire il proprio patrimonio.

Si perché il passaggio da fare è prima di tutto culturale, perchè ci vuole del tempo per liberarsi dei lacci e lacciuoli del vecchio modello impartito dal mondo del risparmio gestito, per fare posto al nuovo approccio, più votato agli obiettivi di vita e all’impostazione di una strategia ragionata e pianificata che prenda in considerazione tutti gli aspetti finanziari della nostra vita, non solo la parte legata agli investimenti.

E questo è fondamentalmente la parte più rilevante ed interessante del mio mestiere, ovvero affiancare le persone in questo percorso di crescita personale e di acquisizione degli strumenti utili a prendere delle decisioni finanziarie efficaci e coerenti con i propri obiettivi di vita.

E devo dire che anche all’interno del mondo della consulenza indipendente mi distinguo per un approccio unico nel suo genere. Un po’ perché molti degli attuali consulenti indipendenti sono dei “fuoriusciti” del mondo del risparmio gestito e purtroppo si portano dietro il vecchio modello culturale. Se hai lavorato una vita in un certo modo, non è cambiando semplicemente il nome che fai il varo scatto in avanti. E un po’ perché non hanno la capacità di stare nel nuovo paradigma che sta cambiando il mondo della consulenza finanziaria e della gestione dei patrimoni.

Oggi, per essere veramente capaci di navigare le acque agitate dei mercati finanziari e in generale della gestione patrimoniale è necessario avere competenze trasversali, che spaziano nel campo delle conoscenze degli strumenti digitali, della pianificazione finanziaria, della finanza comportamentale, fino ad alcuni aspetti di psicologia cognitiva, oltre che dei più attuali modelli finanziari di analisi e di asset allocation.

Solo governando tutte queste variabili si può essere in grado di dare alle persone ciò di cui oggi hanno bisogno. Ed è per questo motivo che personalmente investo decine di migliaia di euro all’anno in formazione su tutti questi ambiti. 

Anche questo è un grande insegnamento che mi porto dietro nel modo di fare consulenza finanziaria, ovvero che per ottenere grandi obiettivi è necessario fare grandi investimenti e avere la pazienza di vederli crescere nel tempo.

La qualità è infatti un processo che va alimentato quotidianamente attraverso la costante ricerca del miglioramento personale e dell’acquisizione di competenze sempre più avanzate.

Non possiamo affrontare il presente e il futuro, con i modelli del passato, serve un nuovo approccio.

Un approccio che parte dalla volontà di prendere coscienza e consapevolezza di quali sono i pilastri di gestione patrimoniale e finanziaria, passando da una consulenza veramente indipendente e senza alcun conflitto di interessi.

Il mio percorso imprenditoriale

Per questo motivo, a fianco dell’attività di consulenza indipendente ho poi fondato un’academy che promuova i concetti di educazione finanziaria per coloro i quali vogliono affrontare questo percorso in autonomia e prendere finalmente il controllo del proprio denaro.

Attorno a questa academy sta crescendo una community di persone che vogliono mettere la conoscenza e la consapevolezza davanti a tutto perché vogliono capire come funzionano i meccanismi del denaro, per poterli utilizzare a favore dei propri obiettivi di vita.

Ecco, questo è il racconto del mio percorso.

Nelle puntate di questo podcast parlerò di economia, finanza, mercati finanziari, investimenti…farò riflessioni sugli eventi rilevanti e racconterò alcuni retro scena del mondo del risparmio gestito e della consulenza indipendente.

Lo farò dandoti le mie opinioni, spesso controverse e mai banali, anche per mettere in crisi certi dogmi di pensiero e offrire la massima trasparenza e indipendenza in un ambito che ne ha davvero tanto bisogno.”

Ti è piaciuto questo episodio?
Fammi sapere nei commenti quali temi vorresti ascoltare

Se vuoi rimanere aggiornato su questo e altri argomenti, iscriviti alla newsletter per sapere quando usciranno le prossime puntate del podcast.

Lascia un commento

29 Marzo 2024
error Ops, qualcosa è andato storto!
error Ops, qualcosa è andato storto!